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GIULIETTO CHIESA




Giovedì 31 maggio sarò a Napoli,... - GIULIETTO CHIESA | Facebook



L’Arte della guerra

Giulietto Chiesa in prima linea fino all’ultimo

Manlio Dinucci

FRANÇAIS ENGLISH  ITALIANO PORTUGUÊS


Giulietto Chiesa è morto poche ore dopo aver concluso, nel 75° Anniversario della Liberazione e della fine della Seconda guerra mondiale, il Convegno internazionale del 25 Aprile «Liberiamoci dal virus della guerra». Un convegno in diretta streaming, organizzato dal Comitato No Guerra No Nato, di cui era uno dei fondatori, e da Global Research (Canada), il Centro di ricerca sulla globalizzazione diretto dal professor Michel Chossudovsky.

Diversi relatori – dall’Italia ad altri paesi europei, dagli Stati uniti alla Russia, dal Canada all’Australia – hanno esaminato le ragioni di fondo per cui dal 1945 ad oggi la guerra non è mai terminata: al Secondo conflitto mondiale ha fatto seguito la Guerra fredda, quindi una serie ininterrotta di guerre e il ritorno a una situazione analoga a quella della Guerra fredda che accresce il rischio di un conflitto nucleare.

Gli economisti Michel Chossudovsky (Canada)Peter Koenig (Svizzera) Guido Grossi hanno spiegato come potenti forze economiche e finanziarie sfruttano la crisi del coronavirus per impadronirsi delle economie nazionali e cosa dovremmo fare per sventare tale piano.

David Swanson (direttore di World Beyond War, Usa), l’economista Tim Anderson (Australia), il fotogiornalista Giorgio Bianchi e lo storico Franco Cardini hanno parlato delle guerre passate e attuali, funzionali agli interessi delle stesse potenti forze.

L’esperto di questioni politico-militari Vladimir Kozin (Russia), la saggista Diana Johnstone (Usa),  la segretaria della Campagna per il disarmo nucleare Kate Hudson (Regno Unito) hanno esaminato i meccanismi che accrescono la probabilità di un catastrofico conflitto nucleare.

John Shipton (Australia), padre di Julian Assange, e Ann Wright (Usa), già colonnello dello US Army, hanno illustrato la drammatica situazione di Julian Assange, il giornalista fondatore di WikiLeaks detenuto a Londra, col rischio di essere estradato negli Stati Uniti dove lo attende la pena dell’ergastolo o quella di morte.

Su tale tema ha incentrato il suo intervento Giulietto Chiesa. Questi, in sintesi, alcuni brani:

«Il fatto che si voglia distruggere Julian Assange  vuol dire che anche noi, noi tutti, saremo imbavagliati, oscurati, minacciati, impossibilitati a capire cosa succede a casa nostra e nel mondo. Questo non è il futuro, è il presente. In Italia il governo organizza una squadra di censori ufficialmente incaricata di fare pulizia di tutte le notizie che divergono da quelle ufficiali. E' la censura di stato, come altrimenti si può chiamare? Anche la Rai, la televisione pubblica, istituisce una task force contro le “fake news” per cancellare le tracce delle loro bugie quotidiane che inondano tutti i loro teleschermi.

E poi ci sono, ancor peggio, i tribunali misteriosi di gran lunga più potenti di quanto non siano questi cacciatori di fake news: sono Google, Facebook, che manipolano le notizie e, con i loro algoritmi e i loro trucchi segreti, censurano senza appello. Siamo già circondati da nuovi tribunali che cancellano i nostri diritti.

Vi ricordate l'articolo 21 della Costituzione italiana?
C'è scritto “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”.
Ma 60 milioni di italiani sono costretti ad ascoltare un solo megafono che urla da tutti i 7 canali televisivi del potere.

Ecco perché Julian Assange è un simbolo, una bandiera, un invito alla riscossa, al risveglio prima che sia troppo tardi.
È indispensabile unire le forze che abbiamo, che non sono tanto piccole ma hanno un difetto fondamentale: quello di essere divise, incapaci di parlare con una voce unica.
Occorre uno strumento che parli ai milioni di cittadini che vogliono sapere».

Queste le ultime parole di Giulietto Chiesa. Confermate dal fatto che, subito dopo lo streaming, il video del Convegno è stato oscurato perché «il suo contenuto è stato identificato dalla Comunità YouTube inappropriato o offensivo per alcuni tipi di pubblico».

Manlio Dinucci
il manifesto28 aprile 2020







COMUNICATO DEL COMITATO NO GUERRA NO NATO

FRANÇAIS  ITALIANO PORTUGUÊS


Arrestato il giornalista Giulietto Chiesa


GIULIETTO CHIESA

FINO ALL’ULTIMO IN PRIMA LINEA NELLA LOTTA
PER ATTUARE L’ARTICOLO 11 DELLA COSTITUZIONE,
PER PORTARE L’ITALIA FUORI DAL SISTEMA DI GUERRA



GIULIETTO CHIESA È MORTO POCHE ORE DOPO AVER CONCLUSO, NEL 75° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE E DELLA FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE, IL CONVEGNO INTERNAZIONALE DEL 25 APRILE LIBERIAMOCI DAL VIRUS DELLA GUERRA.


DA QUANDO CINQUE ANNI FA ABBIAMO COSTITUITO IL COMITATO NO GUERRA NO NATO, SIAMO STATI INSIEME A LUI NEL CONTINUO IMPEGNO PER FORNIRE UNA INFORMAZIONE VERITIERA SULLE CAUSE REALI DELLE GUERRE; PER UN’ITALIA SOVRANA E NEUTRALE, FUORI DALLA NATO E DA OGNI ALTRA ALLEANZA MILITARE; PER L’ELIMINAZIONE TOTALE DELLE ARMI NUCLEARI E DELLE ALTRE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA; PER METTERE FINE ALLO SPRECO DI ENORMI RISORSE DESTINATE AD ARMI E GUERRE; PER UN NUOVO SISTEMA ECONOMICO E SOCIALE CHE ELIMINI LE CAUSE CHE SONO ALL’ORIGINE DELLE GUERRE.


RICORDIAMO LE ULTIME PAROLE PRONUNCIATE DA GIULIETTO CHIESA ALLA CONCLUSIONE DEL CONVEGNO DEL 25 APRILE, ALLA FINE DELL’IMPEGNO POLITICO DELLA SUA INTERA VITA. PAROLE VERITIERE, CRUDE, SULLA GRAVITÀ DEL MOMENTO CHE VIVIAMO. PAROLE CHE CHIAMANO ALLA LOTTA PER RICONQUISTARE LE LIBERTÀ COSTITUZIONALI:     


«SIAMO ARRIVATI ALLA FINE DI QUESTA MARATONA, CHE SPERO SIA STATA PER TUTTI VOI INTERESSANTE. SONO STATE ESPOSTE MOLTE COSE NUOVE, CON ALTRE NUOVE VOCI INTERNAZIONALI.

CI DIAMO UN ARRIVEDERCI, UN ARRIVEDERCI FISICO QUANDO POTREMO RINCONTRARCI, ANCHE SE CREDO NON SARÀ FACILE RICONQUISTARE LE LIBERTÀ COSTITUZIONALI CHE SONO STATE SOSPESE, E SAPPIAMO PERCHÉ.

GIÀ SI INTRAVEDONO SEGNI CHE CI MOSTRANO LE SITUAZIONI DIFFICILI IN CUI DOVREMO COMBATTERE PER RIAVERE LE LIBERTÀ CHE SONO STATE SOSPESE.

DOBBIAMO SAPERE CHE LA SITUAZIONE SARÀ MOLTO PIÙ CRITICA, MOLTO PIÙ DRAMMATICA.

INCOMBE UNA CRISI ECONOMICA DI PROPORZIONI GIGANTESCHE CHE COINVOLGERÀ E TRAVOLGERÀ (TEMO) L'ITALIA.

COLORO CHE STANNO UTILIZZANDO QUESTA SITUAZIONE COME UNO STRUMENTO PER COLPIRE I PIÙ DEBOLI, E I PIÙ DEBOLI SONO GIÀ STATI COLPITI, COLORO CHE HANNO IN MANO I BASTONI DEL COMANDO LI USERANNO, E QUINDI SARÀ COMPITO NOSTRO, TUTTI INSIEME, COSTRUIRE UNA BARRIERA E UNA CAPACITÀ DI RISCOSSA. DOBBIAMO PENSARE A UNA POLITICA DIVERSA PER USCIRE DA TALE SITUAZIONE.

QUESTO CONVEGNO SI È SVOLTO ONLINE, MA CI SARANNO E DOVREMO FARE IN MODO CHE CI SIANO ALTRI MOMENTI DI LOTTA E DI COMBATTIMENTO POLITICO CHE SIANO FISICI,  IN CUI CI SI POSSA RITROVARE E GUARDARE NEGLI OCCHI».








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