INTERVISTA
A MICHEL CHOSSUDOVSKY
"Senza
disinformazione, la NATO crollerebbe"
di Manlio Dinucci
Michel Chossudovsky trae le conclusioni
del colloquio internazionale tenutosi a Firenze in occasione dell’anniversario
della NATO, sottolineando come l’opinione pubblica ignori la natura di questa
sedicente alleanza, i suoi reali obiettivi, il suo funzionamento nonché i suoi
crimini.
RETE VOLTAIRE |
ROMA (ITALIA) | 25 APRILE 2019
Da sinistra a destra: il generale Fabio Mini,
interprete, Michel Chossudovsky (in piedi), Vladimir Kozyn,
interprete,
Giulietto Chiesa, Manlio Dinucci (in piedi).
Q: Qual è stato il risultato del Convegno di Firenze?
Michel Chossudovsky : È stato un evento di massimo
successo, con la partecipazione di qualificati relatori provenienti da Stati
uniti, Europa e Russia. È stata presentata la storia della Nato. Sono stati
identificati e attentamente documentati i crimini contro l’umanità. Al termine
del Convegno è stata presentata la «Dichiarazione di Firenze» per uscire dal
sistema della guerra.
Q : Nella sua relazione introduttiva lei ha
affermato che l’Alleanza atlantica non è un’alleanza…
Michel Chossudovsky : Sotto la sembianza di
un’alleanza militare multinazionale è invece il Pentagono a dominare il
meccanismo decisionale della Nato. Gli Usa controllano le strutture di comando
della Nato, che sono incorporate in quelle statunitensi. Il Comandante Supremo
Alleato in Europa (Saceur) è sempre un generale statunitense nominato da
Washington. Il Segretario generale, attualmente Jens Stoltenberg, è
essenzialmente un burocrate addetto a pubbliche relazioni. Non ha alcun ruolo
decisionale.
Q : Un altro tema da lei sollevato è quello delle
basi militari Usa in Italia e in altri paesi europei, anche a est, nonostante
il Patto di Varsavia non esista più dal1991 e nonostante la promessa fatta a
Gorbaciov che nessun allargamento a est ci sarebbe stato. A che servono?
Michel Chossudovsky : Il tacito obiettivo della
Nato – tema rilevante del nostro dibattito a Firenze – è stato quello di
attuare, sotto diversa denominazione, «l’occupazione militare» de facto
dell’Europa occidentale. Gli Stati uniti non solo continuano a «occupare» gli
ex «paesi dell’Asse» della Seconda guerra mondiale (Italia, Germania), ma hanno
usato l’emblema della Nato per installare basi militari Usa in tutta l‘Europa
occidentale e, successivamente, nell’Europa Orientale sulla scia della guerra
fredda e nei Balcani sulla scia della guerra Nato contro la Jugoslavia (Serbia-Montenegro).
Q : Cos’è cambiato riguardo a un possibile uso di
armi nucleari?
Michel Chossudovsky: Subito dopo la guerra fredda
è stata formulata una nuova dottrina nucleare, focalizzata sull’uso preventivo
di armi nucleari, cioè sul first strike nucleare quale mezzo di autodifesa. Nel
quadro degli interventi Usa-Nato, presentati quali azioni per il mantenimento
della pace, è stata creata una nuova generazione di armi nucleari di «bassa
potenza» e «più utilizzabili», descritte come «innocue per i civili». I
responsabili politici statunitensi le considerano «bombe per la pacificazione».
Gli accordi della guerra fredda, che stabilivano alcune salvaguardie, sono
stati cancellati. Il concetto di «Mutua Distruzione Assicurata», relativo
all’uso delle armi nucleari, è stato sostituito dalla dottrina della guerra
nucleare preventiva.
Q : La Nato era «obsoleta» nel primo tempo della
presidenza Trump ma ora è rilanciata dalla Casa bianca. Che relazione c’è tra
corsa agli armamenti e crisi economica?
Michel Chossudovsky : Guerra e globalizzazione
vanno di pari passo. La militarizzazione sostiene l’imposizione della
ristrutturazione macro-economica nei paesi bersaglio. Impone la spesa militare
per sostenere l’economia di guerra a detrimento dell’economia civile. Porta
alla destabilizzazione economica e alla perdita di potere delle istituzioni
nazionali. Un esempio: ultimamente il presidente Trump ha proposto grossi tagli
a sanità, istruzione e infrastrutture sociali, mentre richiede un grosso
aumento per il budget del Pentagono. All’inizio della sua amministrazione, il
presidente Trump ha confermato l’aumento della spesa per il programma nucleare
militare, varato da Obama, da 1.000 a 1.200 miliardi di dollari, sostenendo che
ciò serve a mantenere il mondo più sicuro. In tutta l’Unione europea l’aumento
della spesa militare, abbinato a misure di austerità, sta portando alla fine di
quello che veniva definito «welfare state». Ora la Nato è impegnata sotto
pressione statunitense ad aumentare la spesa militare e il segretario generale
Jens Stoltenberg dichiara che questa è la cosa giusta da fare per «mantenere la
sicurezza della nostra popolazione». Gli interventi militari sono abbinati a
concomitanti atti di sabotaggio economico e manipolazione finanziaria.
Obiettivo finale è la conquista delle risorse sia umane che materiali e delle
istituzioni politiche. Gli atti di guerra sostengono un processo di completa
conquista economica. Il progetto egemonico degli Stati uniti è di trasformare i
paesi e le istituzioni internazionali sovrane in territori aperti alla loro
penetrazione. Uno degli strumenti è l’imposizione di pesanti vincoli ai paesi
indebitati. Ad impoverire vasti settori della popolazione mondiale concorre
l’imposizione di letali riforme macro-economiche.
Q : Qual è e quale dovrebbe essere il ruolo dei
media?
Michel Chossudovsky : Senza la disinformazione
attuata, in genere, da quasi tutti i media, l’agenda militare Usa-Nato
crollerebbe come castello di carte. I pericoli incombenti di una nuova guerra
con i più moderni armamenti e del pericolo atomico, non sono notizie da prima
pagina. La guerra è rappresentata quale azione di pacificazione. I criminali di
guerra sono dipinti come pacificatori. La guerra diviene pace. La realtà è
capovolta. Quando la menzogna diviene verità, non si può tornare indietro.
Fonte: Réseau Voltaire
«DICHIARAZIONE DI FIRENZE»
Per la creazione
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