L’Arte
della Guerra
4
Novembre, vedi Napoli e poi muori
Manlio
Dinucci
Napoli, e non Roma, è stata ieri al centro della Giornata
delle Forze Armate. Sul Lungomare Caracciolo
sono sfilati 5 battaglioni. Ma il pezzo forte è stata l’area espositiva
interforze, che ha richiamato per cinque giorni in Piazza del Plebiscito
soprattutto giovani e bambini. Essi hanno potuto salire a bordo di un caccia,
guidare un elicottero con un simulatore di volo, ammirare un drone Predator,
entrare in un carrarmato, addestrarsi con istruttori militari, per poi andare
al porto a visitare una nave da assalto anfibio e due fregate missilistiche.
Una grande «Fiera della guerra» allestita con un preciso scopo: il
reclutamento.
Il 70% dei giovani che vogliono arruolarsi vive nel Mezzogiorno,
soprattutto in Campania e Sicilia dove la disoccupazione giovanile è del 53,6%,
rispetto a una media Ue del 15,2%. L’unico che offre loro una occupazione
«sicura» è l’esercito. Dopo le selezioni, il numero dei reclutati risulta però
inferiore a quello necessario.
Le Forze armate hanno bisogno di più personale,
poiché sono impegnate in 35 operazioni in 22 paesi, dall’Europa orientale ai
Balcani, dall’Africa al Medioriente e all’Asia. Sono le «missioni di pace»
effettuate soprattutto là dove la Nato sotto comando Usa ha scatenato, con
l’attiva partecipazione dell’Italia, le guerre che hanno demolito interi Stati
e destabilizzato intere regioni.
Per mantenere forze e armamenti adeguati –
come gli F-35 italiani schierati dalla Nato in Islanda, mostrati dalla Rai il 4 novembre – si spendono in Italia, con denaro pubblico, circa 25 miliardi di
euro annui. Nel 2018 la spesa militare italiana è salita dal 13° all’11° posto
mondiale, ma Usa e Nato premono per un suo ulteriore aumento in funzione
soprattutto della escalation contro la Russia.
Lo scorso giugno il governo
Conte I ha «sbloccato» 7,2 miliardi di euro da aggiungere alla spesa militare.
Lo scorso ottobre, nell’incontro del premier col Segretario generale della
Nato, il governo Conte II ha assicurato l’impegno ad aumentare la spesa
militare di circa 7 miliardi di euro a partire dal 2020 (La Stampa, 11 ottobre 2019). Si sta così per passare da una spesa militare di circa 70 milioni di
euro al giorno a una di circa 87 milioni di euro al giorno. Denaro pubblico
sottratto a investimenti produttivi fondamentali, specie in regioni come la
Campania, per ridurre la disoccupazione a partire da quella giovanile.
Ben
altri sono gli «investimenti» fatti a Napoli. Essa ha acquistato un ruolo
crescente quale sede di alcuni dei più importanti comandi Usa/Nato.
Ø A Napoli-Capodichino ha sede il Comando delle Forze navali Usa
in Europa, agli ordini di un ammiraglio statunitense che comanda allo stesso
tempo le Forze navali Usa per l’Africa e la Forza congiunta Alleata (Jfc
Naples) con quartier generale a Lago Patria (Napoli).
Ø Ogni due anni il Jfc Naples assume il comando della Forza di
risposta Nato, una forza congiunta per operazioni militari nell’«area di responsabilità»
del Comandante Supremo Alleato in Europa, che è sempre un generale
Usa, e «al di là di tale area».
Ø Nel quartier generale di Lago Patria è in funzione dal 2017
l’Hub di direzione strategica Nato per il Sud, centro di intelligence, ossia di
spionaggio, concentrato su Medioriente e Africa.
Ø Dal comando di Napoli dipende la Sesta Flotta, con base a Gaeta,
che – informa la vice-ammiraglia Usa Lisa
Franchetti – opera «dal Polo Nord fino al Polo
Sud».
Questo è il ruolo di Napoli nel quadro della Nato, definita dal
presidente Mattarella, nel messaggio del 4 Novembre, «alleanza alla quale
abbiamo liberamente scelto di contribuire, a tutela della pace nel contesto
internazionale, a salvaguardia dei più deboli e oppressi e dei diritti
umani».
il manifesto, 5 novembre 2019
«DICHIARAZIONE DI FIRENZE»
Per la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della NATO.
Manlio Dinucci
Geografo e geopolitologo. Libri più recenti: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018, Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.