Affossato
il Trattato INF, in arrivo nuovi euromissili. L'Ue Complice
Manlio
Dinucci
Il segretario di
stato Mike Pompeo ha annunciato ieri, dopo sei mesi di sospensione, il
definitivo ritiro degli Stati uniti dal Trattato sulle Forze nucleari
intermedie (Inf), accusando la Russia di averlo «deliberatamente violato,
mettendo a rischio i supremi interessi
Usa». Alla notizia è stato dato in Italia scarsissimo rilievo politico e
mediatico (l’Ansa le ha dedicato poche righe). Eppure siamo di fronte a una
decisione che ha drammatiche implicazioni per l’Italia, esposta con altri paesi
europei a fare da prima linea in un nuovo confronto nucleare Usa-Russia non
meno pericoloso di quello della guerra fredda.
Il
Trattato Inf, firmato nel 1987 dai
presidenti Gorbaciov e Reagan, eliminò
tutti i missili nucleari a gittata corta e intermedia (tra 500 e 5500 km) con
base a terra, anzitutto i missili balistici Pershing 2, schierati dagli Stati
uniti in Germania Occidentale, e quelli da crociera lanciati da terra, schierati
dagli Stati uniti in Gran Bretagna, Italia, Germania Occidentale, Belgio e
Olanda, e allo stesso tempo i missili balistici SS-20 schierati dall’Unione
Sovietica sul proprio territorio.
Nel
2014, l’amministrazione Obama accusava la Russia, senza portare alcuna prova,
di aver sperimentato un missile da crociera (sigla 9M729) della categoria
proibita dal Trattato e, nel 2015, annunciava che «di fronte alla violazione
del Trattato Inf da parte della Russia, gli Stati uniti stanno considerando lo
spiegamento in Europa di missili con base a terra». Il piano è stato confermato
dalla amministrazione Trump: nel 2018 il Congresso ha autorizzato il
finanziamento di «un programma di ricerca e sviluppo di un missile da crociera
lanciato da terra da piattaforma mobile su strada».
Da
parte sua, Mosca negava che il suo missile da crociera violasse il Trattato e,
a sua volta, accusava Washington di aver installato in Polonia e Romania rampe
di lancio di missili intercettori (quelli dello «scudo»), che possono essere
usate per lanciare missili da crociera a testata nucleare. In tale quadro va
tenuto presente il fattore geografico: mentre un missile nucleare Usa a raggio
intermedio, schierato in Europa, può colpire Mosca, un analogo missile
schierato dalla Russia sul proprio territorio può colpire le capitali europee,
ma non Washington. Rovesciando lo scenario, è come se la Russia schierasse missili
nucleari a raggio intermedio in Messico.
«Gli
Stati uniti – sottolinea Mike Pompeo nella dichiarazione – apprezzano
grandemente la costante cooperazione e risolutezza degli alleati Nato nel rispondere
alla violazione russa del Trattato». Apprezzamento meritato: gli alleati,
Italia compresa, hanno dichiarato la Russia colpevole di aver violato il
Trattato accettando a scatola chiusa l’accusa fatta dagli Usa senza alcuna
prova reale.
La
cancellazione del Trattato Inf, sospeso anche dalla Russia il 3 luglio, si
inserisce in una nuova corsa agli armamenti ormai, basata non tanto sulla
quantità ma sulla qualità delle armi nucleari e dei loro vettori e sulla loro
dislocazione. Fonti militari informano che gli Stati uniti stanno mettendo a
punto nuovi missili nucleari a raggio intermedio con base a terra, sia da
crociera che balistici (questi capaci di colpire gli obiettivi in 6-11 minuti
dal lancio). La Russia ha avvertito che, se verranno schierati in Europa, punterà
i suoi missili nucleari sui territori in cui saranno installati.
L’affossamento
del Trattato Inf ha un ulteriore scopo strategico. Lo ha rivelato lo stesso
Pompeo, accusando la Cina di schierare (sul proprio territorio) missili
nucleari a raggio intermedio con base a terra con i quali «minaccia gli Stati
uniti e i loro alleati in Asia». Il
segretario di stato Pompeo avverte quindi: «Non c’è ragione che gli Stati uniti
continuino a concedere questo cruciale vantaggio militare a potenze come la
Cina». Gli Usa dunque si preparano a schierare nuovi missili nucleari a raggio intermedio
non solo contro la Russia ma anche contro la Cina. Ambedue in grado di
rispondere schierando nuove armi nucleari.
Significativa
la posizione della Commissione Europea, che ieri ha dichiarato: «Incoraggiamo a
preservare i risultati del Trattato Inf, dobbiamo stare attenti a non imboccare
la strada di una nuova corsa agli armamenti che ridurrebbe i risultati significativi
raggiunti dopo la fine della Guerra fredda». Ci vuole una bella faccia tosta
per dichiarare questo, dopo che la stessa Ue ha contribuito all’affossamento
del Trattato Inf: all’Assemblea Generale Onu (21 dicembre 2018), l’Unione europea
compatta ha bocciato la risoluzione con cui la Russia proponeva di preservare il Trattato stabilendo
meccanismi di verifica e negoziati. L’Unione europea ha dato così di fatto luce
verde alla installazione di nuovi missili nucleari Usa in Europa, Italia
compresa.
il manifesto, 3 agosto 2019
« Réfutation de la propagande russe en ce qui concerne le traité FNI et chronologie », Réseau Voltaire, 30 juillet 2019.
« Déclaration du G7 sur la non-prolifération et le désarmement », Réseau Voltaire, 6 avril 2019.
“L’affossamento Usa con la complicità dell’Europa”, di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia) , Rete Voltaire, 2 febbraio 2019.
“Fine del trattato INF: Stati Uniti e Russia perfezionano ciascuno i propri missili”, di Valentin Vasilescu, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 5 febbraio 2019.
« Déclaration de l’Otan concernant le non-respect du traité sur les forces nucléaires à portée intermédiaire (FNI) par la Russie », Réseau Voltaire, 1er février 2019.
“Chi vìola il trattato INF: Washington, Mosca o entrambi?”, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 5 ottobre 2018.
“Sergey Ryabkov on the INF treaty”, by Sergey Ryabkov, Voltaire Network, 26 November 2018.
« Quels pays de l’Otan pourraient abriter les missiles nucléaires états-uniens ? », par Valentin Vasilescu, Traduction Avic, Réseau Voltaire, 26 novembre 2018.
« Mise au point du département d’État sur le Traité INF », Réseau Voltaire, 16 novembre 2018.
“La Casa Bianca prepara il ritorno degli euromissili”, di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia) , Rete Voltaire, 24 ottobre 2018.
« Réfutation de la propagande russe en ce qui concerne le traité FNI et chronologie », Réseau Voltaire, 30 juillet 2019.
« Déclaration du G7 sur la non-prolifération et le désarmement », Réseau Voltaire, 6 avril 2019.
“L’affossamento Usa con la complicità dell’Europa”, di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia) , Rete Voltaire, 2 febbraio 2019.
“Fine del trattato INF: Stati Uniti e Russia perfezionano ciascuno i propri missili”, di Valentin Vasilescu, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 5 febbraio 2019.
« Déclaration de l’Otan concernant le non-respect du traité sur les forces nucléaires à portée intermédiaire (FNI) par la Russie », Réseau Voltaire, 1er février 2019.
“Chi vìola il trattato INF: Washington, Mosca o entrambi?”, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 5 ottobre 2018.
“Sergey Ryabkov on the INF treaty”, by Sergey Ryabkov, Voltaire Network, 26 November 2018.
« Quels pays de l’Otan pourraient abriter les missiles nucléaires états-uniens ? », par Valentin Vasilescu, Traduction Avic, Réseau Voltaire, 26 novembre 2018.
« Mise au point du département d’État sur le Traité INF », Réseau Voltaire, 16 novembre 2018.
“La Casa Bianca prepara il ritorno degli euromissili”, di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia) , Rete Voltaire, 24 ottobre 2018.
«DICHIARAZIONE DI FIRENZE»
Per la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della NATO
DANSK DEUTSCH ENGLISH ESPAÑOL FRANÇAIS ITALIANO NEDERLANDS
PORTUGUÊS ROMÎNA SLOVENSKÝ SVENSKA TÜRKÇE РУССКИЙ СРПСКИ
PORTUGUÊS ROMÎNA SLOVENSKÝ SVENSKA TÜRKÇE РУССКИЙ СРПСКИ
Manlio Dinucci
Geografo e geopolitologo. Libri più recenti: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018; Premio internazionale per l'analisi geostrategica assegnato il 7 giugno 2019 dal Club dei giornalisti del Messico, A.C.
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.