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STASERA ALLE 20:30
COLONIALISMO ENERGETICO
Manlio Dinucci
Visita di Stato del presidente Mattarella in Mozambico, da cui l’Italia comincerà a importare dall’autunno gas naturale liquefatto per sostituire, insieme al GNL proveniente dagli Stati Uniti e da altri paesi, quello che attualmente importa dalla Russia attraverso gasdotti.
Da quando nel 2010 sono stati scoperti grandi giacimenti di gas al largo di Cabo Delgado, sono affluite in Mozambico le grandi multinazionali energetiche: le statunitensi ExxonMobil e Shell, la francese Total, la britannica BP, l’italiana Eni e altre. Esse si sono accaparrate lucrosi contratti per lo sfruttamento pluridecennale dei giacimenti. I miliardi di dollari provenienti da tali contratti stanno arricchendo l’élite al potere, mentre la maggioranza della popolazione vede peggiorare la propria situazione.
Particolarmente drammatica è la condizione degli abitanti della provincia di Capo Delgado. La popolazione costiera, che finora viveva di pesca, viene costretta a trasferirsi a 10-15 km dalla costa per far posto agli impianti industriali per la liquefazione del gas destinato all’esportazione. Aumenta di conseguenza la povertà. L’ambiente costiero viene sempre più inquinato, con danni ambientali gravissimi. Gli abitanti rimasti nella zona costiera vengono attaccati e massacrati da gruppi armati. Tutto questo viene nascosto dal mainstream politico-mediatico italiano.
Lo stesso che sta nascondendo le vere ragioni della chiusura dei pozzi petroliferi libici. Esse vengono spiegate da Michelangelo Severgnini con una intervista a Abdullah Al-Zaidi, sindacalista e giornalista economico libico. I pozzi sono stati bloccati da movimenti popolari per impedire la continua rapina del petrolio libico nella guerra che la NATO ha continuato a condurre dopo la demolizione dello Stato libico nel 2011.La NATO cerca con tutti i mezzi di impedire le elezioni politiche, da cui nascerebbe il nuovo Stato libico.
08 luglio 2022
Manlio Dinucci
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