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What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent

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Monday, November 12, 2018

IT -- Manlio Dinucci -- L'arte della guerra -- I distruttori della Libia ora «per la Libia»



L’arte della guerra

I distruttori della Libia ora «per la Libia»

Manlio Dinucci



Una mezzaluna (simbolo dell’islamismo) raffigurata come uno stilizzato emisfero che, affiancato da una stella e le parole «for/with Libya» (per/con la Libia), rappresenta «un mondo che vuole porsi dalla parte della Libia»: è il logo della «Conferenza per la Libia» promossa dal governo italiano, come evidenzia il tricolore nella parte inferiore della mezzaluna/emisfero. La Conferenza internazionale si svolge il 12-13 novembre a Palermo, in quella Sicilia che sette anni fa è stata la principale base di lancio della guerra con cui la NATO sotto comando USA ha demolito lo Stato libico. Essa veniva iniziata finanziando e armando in Libia settori tribali e gruppi islamici ostili al governo di Tripoli e infiltrando nel paese forze speciali, tra cui migliaia di commandos qatariani camuffati da «ribelli libici».

Veniva quindi lanciato, nel marzo 2011, l’attacco aeronavale USA/NATO durato 7 mesi.  L’aviazione effettuava 30 mila missioni, di cui 10 mila di attacco, con impiego di oltre 40 mila bombe e missili. L’Italia, per volontà di un vasto arco politico dalla destra alla sinistra, partecipava alla guerra non solo con la propria aeronautica e marina, ma mettendo a disposizione delle forze USA/NATO 7 basi aeree: Trapani, Sigonella, Pantelleria, Gioia del Colle, Amendola, Decimomannu e Aviano. Con la guerra del 2011 la NATO demoliva  quello Stato che, sulla sponda sud del Mediterraneo di fronte all’Italia, aveva raggiunto, pur con notevoli disparità interne, «alti livelli di crescita economica e sviluppo umano» (come documentava nel 2010 la stessa Banca Mondiale), superiori a quelli degli altri paesi africani. Lo testimoniava il fatto che avevano trovato lavoro in Libia circa due milioni di immigrati, per lo più africani. Allo stesso tempo la Libia avrebbe reso possibile, con i suoi fondi sovrani, la nascita in Africa di organismi economici indipendenti e di una moneta africana. USA e Francia – provano le mail della segretaria di Stato Hillary Clinton – si erano accordati per bloccare anzitutto il piano di Gheddafi di creare una moneta africana, in alternativa al dollaro e al franco CFA imposto dalla Francia a 14 ex colonie africane.

Demolito lo Stato e assassinato Gheddafi, nella situazione caotica che ne è seguita è iniziata, sul piano internazionale e interno, una lotta al coltello per la spartizione di un enorme bottino: le riserve petrolifere, le maggiori dell’Africa, e di gas naturale; l’immensa falda nubiana di acqua fossile, l’oro bianco in prospettiva più prezioso dell’oro nero; lo stesso territorio libico di primaria importanza geostrategica; i fondi sovrani, circa 150 miliardi di dollari investiti all’estero dallo Stato libico, «congelati» nel 2011 nelle maggiori banche europee e statunitensi, in altre parole rapinati. Ad esempio, dei 16 miliardi di euro di fondi libici, bloccati nella Euroclear Bank in Belgio e Lussemburgo, ne sono spariti oltre 10. «Dal 2013 – documenta la RTBF (radiotelevisione francofona belga) – centinaia di milioni di euro, provenienti di tali fondi, sono stati inviati in Libia per finanziare la guerra civile che ha provocato una grave crisi migratoria». Molti immigrati africani in Libia sono stati imprigionati e torturati dalle milizie islamiche. La Libia è divenuta la principale via di transito, in mano a trafficanti e manovratori internazionali, di un caotico flusso migratorio che nel Mediterraneo ha provocato ogni anno più vittime delle bombe NATO del 2011.

Non si può tacere, come hanno fatto perfino gli organizzatori del controvertice di Palermo, che all’origine di questa tragedia umana c’è la guerra USA/NATO che sette anni fa ha demolito in Africa un intero Stato.

il manifesto, 13 novembre 2018


NO WAR NO NATO
Videos
https://www.pandoratv.it/category/opinioni/manlio-dinucci-opinioni/




Manlio Dinucci

Geografo e geopolitologo. Ultimi lavori pubblicati: Laboratorio di geografia, Zanichelli 2014 ; Diario di viaggio, Zanichelli 2017 ; L’arte della guerra / Annali della strategia Usa/Nato 1990-2016, Zambon 2016, Guerra Nucleare. Il Giorno Prima 2017; Diario di guerra Asterios Editores 2018.



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2007 Speech

UKRAINE ON FIRE

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, na manhã do dia 24 de Fevereiro de 2022

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, Tradução em português




Presidente da Rússia, Vladimir Putin: Cidadãos da Rússia, Amigos,

Considero ser necessário falar hoje, de novo, sobre os trágicos acontecimentos em Donbass e sobre os aspectos mais importantes de garantir a segurança da Rússia.

Começarei com o que disse no meu discurso de 21 de Fevereiro de 2022. Falei sobre as nossas maiores responsabilidades e preocupações e sobre as ameaças fundamentais que os irresponsáveis políticos ocidentais criaram à Rússia de forma continuada, com rudeza e sem cerimónias, de ano para ano. Refiro-me à expansão da NATO para Leste, que está a aproximar cada vez mais as suas infraestruturas militares da fronteira russa.

É um facto que, durante os últimos 30 anos, temos tentado pacientemente chegar a um acordo com os principais países NATO, relativamente aos princípios de uma segurança igual e indivisível, na Europa. Em resposta às nossas propostas, enfrentámos invariavelmente, ou engano cínico e mentiras, ou tentativas de pressão e de chantagem, enquanto a aliança do Atlântico Norte continuou a expandir-se, apesar dos nossos protestos e preocupações. A sua máquina militar está em movimento e, como disse, aproxima-se da nossa fronteira.

Porque é que isto está a acontecer? De onde veio esta forma insolente de falar que atinge o máximo do seu excepcionalismo, infalibilidade e permissividade? Qual é a explicação para esta atitude de desprezo e desdém pelos nossos interesses e exigências absolutamente legítimas?

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Before the Presidential Address to the Federal Assembly.



The President of Russia delivered
the Address to the Federal Assembly. The ceremony took
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