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What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent

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Monday, April 9, 2018

IT -- Manlio Dinucci -- In crisi l’impero americano d’Occidente


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L’arte della guerra

In crisi l’impero americano d’Occidente 

Manlio Dinucci


La guerra dei dazi scatenata dagli USA contro la Cina e le nuove sanzioni contro la Russia sono segnali di una tendenza che va oltre gli attuali eventi. Per comprendere quale sia, si deve risalire a una trentina di anni fa.

Nel 1991 gli Stati Uniti, usciti vincitori dalla guerra fredda e dalla prima guerra del dopo guerra fredda, quella del Golfo, dichiarano di essere rimasti «il solo Stato con una forza, una portata e un'influenza in ogni dimensione – politica, economica e militare – realmente globali» e che nel mondo «non esiste alcun sostituto alla leadership americana».

Fidando sull’egemonia del dollaro, sulla portata globale delle proprie multinazionali e dei propri gruppi finanziari, sul controllo delle organizzazioni internazionali (FMI, Banca Mondiale, WTO), gli Stati Uniti promuovono il «libero commercio» e il «libero movimento di capitali» su scala globale, riducendo o eliminando dazi e regolamenti. Sulla loro scia si muovono le altre potenze dell’Occidente.

La Federazione Russa, in profonda crisi dopo la disgregazione dell’URSS, viene considerata da Washington facile terra di conquista, da smembrare per meglio controllarne le grandi risorse. La Cina, apertasi all’economia di mercato, appare anch’essa conquistabile con i capitali e i prodotti statunitensi e sfruttabile quale grande serbatoio di manodopera a basso costo. Trent’anni dopo, il «sogno americano» del dominio incontratato del mondo è svanito. La Russia, costituto un fronte interno a difesa della sovranità nazionale, ha superato la crisi riacquistando lo status di grande potenza. La Cina, la «fabbrica del mondo» in cui producono anche multinazionali USA, è divenuta il primo esportatore mondiale di merci ed effettua crescenti investimenti esteri. Oggi sfida la supremazia tecnologica degli Stati uniti.

Il progetto di una nuova Via della Seta – una rete viaria, ferroviaria e marittima tra Cina ed Europa attraverso 60 paesi – pone la Cina all’avanguardia nel processo di globalizzazione, mentre gli Stati Uniti si arroccano erigendo barriere economiche. Washington guarda con crescente preoccupazione alla partnership economica e politica tra Russia e Cina, che sfida la stessa egemonia del dollaro.

Non riuscendo a contrastare tale processo solo con strumenti economici, gli Stati uniti ricorrono a quelli militari. Il colpo di Stato in Ucraina e la conseguente escalation anche nucleare in Europa, lo spostamento strategico in Asia, le guerre in Afghanistan e Siria, fanno parte della strategia con cui gli USA e le altre potenze dell’Occidente cercano di mantenere il predominio unipolare in un mondo che sta divenendo multipolare. Tale strategia sta però subendo un serie di scacchi.

Russia e Cina, sottoposte a crescente pressione militare, hanno reagito rafforzando la cooperazione strategica. La Russia non solo non è stata messa alle corde ma, con una mossa a sorpresa, è intervenuta militarmente a sostegno dello Stato siriano che, nei piani USA/NATO, avrebbe dovuto fare la fine di quello libico.In Afghanistan, USA e NATO sono impantanati in una guerra che dura da oltre 17 anni.

Come reazione a tali fallimenti, si intensifica la campagna per far apparire la Russia quale pericoloso nemico, usando anche la false flag degli attacchi chimici in Inghilterra e in Siria. La tecnica è la stessa usata nel 2003 quando, per giustificare la guerra contro l’Iraq, il segretario di stato Colin Powell, presentò all’ONU le «prove» che l’Iraq possedeva armi di distruzione di massa.

Lo stesso Powell, nel 2016, ha dovuto ammettere l’inesistenza di tali armi. In 15 anni, però, la guerra ha provocato oltre un milione di morti.

Il manifesto, 10 Aprile 2018


NO WAR NO NATO



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Manifestações

2007 Speech

UKRAINE ON FIRE

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, na manhã do dia 24 de Fevereiro de 2022

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, Tradução em português




Presidente da Rússia, Vladimir Putin: Cidadãos da Rússia, Amigos,

Considero ser necessário falar hoje, de novo, sobre os trágicos acontecimentos em Donbass e sobre os aspectos mais importantes de garantir a segurança da Rússia.

Começarei com o que disse no meu discurso de 21 de Fevereiro de 2022. Falei sobre as nossas maiores responsabilidades e preocupações e sobre as ameaças fundamentais que os irresponsáveis políticos ocidentais criaram à Rússia de forma continuada, com rudeza e sem cerimónias, de ano para ano. Refiro-me à expansão da NATO para Leste, que está a aproximar cada vez mais as suas infraestruturas militares da fronteira russa.

É um facto que, durante os últimos 30 anos, temos tentado pacientemente chegar a um acordo com os principais países NATO, relativamente aos princípios de uma segurança igual e indivisível, na Europa. Em resposta às nossas propostas, enfrentámos invariavelmente, ou engano cínico e mentiras, ou tentativas de pressão e de chantagem, enquanto a aliança do Atlântico Norte continuou a expandir-se, apesar dos nossos protestos e preocupações. A sua máquina militar está em movimento e, como disse, aproxima-se da nossa fronteira.

Porque é que isto está a acontecer? De onde veio esta forma insolente de falar que atinge o máximo do seu excepcionalismo, infalibilidade e permissividade? Qual é a explicação para esta atitude de desprezo e desdém pelos nossos interesses e exigências absolutamente legítimas?

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ARRIVING IN CHINA

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APPEAL TO THE LEADERS OF THE NINE NUCLEAR WEAPONS' STATES

(China, France, India, Israel, North Korea, Pakistan, Russia, the United Kingdom and the United States)

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Larry Romanoff,

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irmãos de armas


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Before the Presidential Address to the Federal Assembly.



The President of Russia delivered
the Address to the Federal Assembly. The ceremony took
place at the Manezh Central Exhibition Hall.


January
15, 2020


vp

President of Russia Vladimir Putin:

Address to the Nation

Address to the Nation.

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brics


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PT -- VLADIMIR PUTIN na Sessão plenária do Fórum Económico Oriental

Excertos da transcrição da sessão plenária do Fórum Económico Oriental

THE PUTIN INTERVIEWS


The Putin Interviews
by Oliver Stone (
FULL VIDEOS) EN/RU/SP/FR/IT/CH


http://tributetoapresident.blogspot.com/2018/07/the-putin-interviews-by-oliver-stone.html




TRIBUTE TO A PRESIDENT


NA PRMEIRA PESSOA

Um auto retrato surpreendentemente sincero do Presidente da Rússia, Vladimir Putin

CONTEÚDO

Prefácio

Personagens Principais em 'Na Primeira Pessoa'

Parte Um: O Filho

Parte Dois: O Estudante

Parte Três: O Estudante Universitário

Parte Quatro: O Jovem especialista

Parte Cinco: O Espia

Parte Seis: O Democrata

Parte Sete: O Burocrata

Parte Oito: O Homem de Família

Parte Nove: O Político

Apêndice: A Rússia na Viragem do Milénio


contaminação nos Açores



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convegno firenze 2019