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WWIII

 

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What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

 

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

 

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent. It is evident that War Clouds are gathering. The signs are everywhere, with media coverage and open talk of war in many countries. The RAND Corporation have for years been preparing military scenarios for World War III, and NATO is reported to be currently doing so. Vast movements of NATO troops and equipment are either in preparation or process to surround Russia. The US is surrounding China with military bases including the world's largest in Guam. Both China and Russia are surrounded with nearly 400 US biological weapons labs. Iran is entirely vulnerable from the American military build-up in the Middle East.

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FREE JULIAN ASSANGE

Monday, December 6, 2021

IT -- Manlio Dinucci -- L'Arte della guerra -- La tragica farsa del Summit per la democrazia

 


L’Arte della guerra 

 La tragica farsa del Summit per la democrazia 

Manlio Dinucci

 

Il 9-10 dicembre il Presidente Biden ospiterà il «Summit per la Democrazia» che riunirà, in collegamento mondiale online, «leader di governo, società civile e settore privato». La lista degli invitati comprende 111 paesi. Tra questi 28 dei 30 membri della Nato: mancano Turchia e Ungheria ma, in compenso, ci sono Israele e Ucraina, insieme a 26 dei 27 membri della Ue salvo l’Ungheria. Il Summit «fornirà loro una piattaforma per difendere la democrazia e i diritti umani all’interno e all’estero, per affrontare attraverso una azione collettiva le più grandi minacce che hanno di fronte oggi le democrazie». Verrà in tal modo avviato «un anno di azione per rendere le democrazie più reattive e resilienti», che culminerà con un secondo Summit in presenza per «costruire una comunità di partner impegnati nel rinnovamento democratico globale».

 

Joe Biden mantiene così quanto annunciato nel programma elettorale (il manifesto, 10 novembre 2020): un Summit globale delle «nazioni del mondo libero», anzitutto per «contrastare l’aggressione russa, mantenendo affilate le capacità militari della Nato e imponendo alla Russia reali costi per le sue violazioni delle norme internazionali» e, allo stesso tempo, per «costruire un fronte unito contro le azioni offensive e le violazioni dei diritti umani da parte della Cina». In tal modo gli Stati uniti ritorneranno a «svolgere il ruolo di guida nello scrivere le regole».  «La difesa dei valori democratici – ha ribadito Biden in veste di presidente – è impressa nel nostro DNA come nazione».

 

Che cosa sia impresso nel DNA degli Stati uniti lo dimostrano le circa cento guerre di conquista che hanno caratterizzato la loro storia.  Secondo un documentato studio di James Lucas (il manifesto, 20 novembre 2018), solo la serie di guerre e colpi di stato – effettuata dagli Stati uniti dal 1945 ad oggi in oltre 30 paesi asiatici, africani, europei e latino-americani –  ha provocato 20-30 milioni di morti, centinaia di milioni di feriti (molti dei quali restati invalidi), più  un numero inquantificato di morti, probabilmente centinaia di milioni, provocati dagli effetti indiretti delle guerre: carestie, epidemie, migrazioni forzate, schiavismo e sfruttamento, danni ambientali, sottrazione di risorse ai bisogni vitali per coprire le spese militari. Nelle guerre più sanguinose – Corea, Vietnam e Iraq –le forze militari Usa furono direttamente responsabili di 10-15 milioni di morti. Il colpo di stato più sanguinoso fu organizzato nel 1965 in Indonesia dalla Cia: essa fornì agli squadroni della morte indonesiani la lista dei primi 5 mila comunisti e altri da uccidere. Il numero dei trucidati viene stimato tra mezzo milione e 3 milioni.

 

Lo stesso Joe Biden, promotore del «Summit per la Democrazia», ha avuto un ruolo da protagonista in parte di questa storia.  Nel 2001, in veste di presidente della Commissione Esteri del Senato, sostenne la decisione del presidente Bush di attaccare e invadere l’Afghanistan e, nel 2002, promosse una risoluzione bipartisan che autorizzava il presidente Bush ad attaccare e invadere l’Iraq. Nel 2007, fece passare al Senato un piano di smembramento dell’Iraq in tre regioni – curda, sunnita e sciita – funzionale alla strategia Usa. Nel 2009-2017, in veste di vicepresidente dell’amministrazione Obama, ha compartecipato alla pianificazione ed esecuzione della guerre contro Libia e Siria e del putsch in Ucraina, in cui Biden ha svolto un ruolo diretto e determinante.

 

Riguardo alla democrazia interna, basti ricordare che, secondo le statistiche ufficiali, la polizia uccide ogni anno negli Usa circa 1.000 inermi cittadini, soprattutto neri e ispanici. Basti ricordare che gli Stati uniti vogliono condannare a 175 anni di carcere il giornalista Julian Assange che ha portato alla luce i loro crimini di guerra. Probabilmente tra qualche giorno la magistratura britannica deciderà sulla sua estradizione negli Usa. Intanto, il 6 dicembre, la Gran Bretagna ha co-ospitato un evento preparatorio del Summit, intitolato «Difendere le democrazie dalla disinformazione», focalizzato sulle «migliori pratiche per promuovere un sistema informativo aperto e trasparente».

 

Manlio Dinucci

(il manifesto, 07 dicembre 2021)


 


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Manifestações

2007 Speech

UKRAINE ON FIRE

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, na manhã do dia 24 de Fevereiro de 2022

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, Tradução em português




Presidente da Rússia, Vladimir Putin: Cidadãos da Rússia, Amigos,

Considero ser necessário falar hoje, de novo, sobre os trágicos acontecimentos em Donbass e sobre os aspectos mais importantes de garantir a segurança da Rússia.

Começarei com o que disse no meu discurso de 21 de Fevereiro de 2022. Falei sobre as nossas maiores responsabilidades e preocupações e sobre as ameaças fundamentais que os irresponsáveis políticos ocidentais criaram à Rússia de forma continuada, com rudeza e sem cerimónias, de ano para ano. Refiro-me à expansão da NATO para Leste, que está a aproximar cada vez mais as suas infraestruturas militares da fronteira russa.

É um facto que, durante os últimos 30 anos, temos tentado pacientemente chegar a um acordo com os principais países NATO, relativamente aos princípios de uma segurança igual e indivisível, na Europa. Em resposta às nossas propostas, enfrentámos invariavelmente, ou engano cínico e mentiras, ou tentativas de pressão e de chantagem, enquanto a aliança do Atlântico Norte continuou a expandir-se, apesar dos nossos protestos e preocupações. A sua máquina militar está em movimento e, como disse, aproxima-se da nossa fronteira.

Porque é que isto está a acontecer? De onde veio esta forma insolente de falar que atinge o máximo do seu excepcionalismo, infalibilidade e permissividade? Qual é a explicação para esta atitude de desprezo e desdém pelos nossos interesses e exigências absolutamente legítimas?

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Before the Presidential Address to the Federal Assembly.



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the Address to the Federal Assembly. The ceremony took
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January
15, 2020


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PT -- VLADIMIR PUTIN na Sessão plenária do Fórum Económico Oriental

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The Putin Interviews
by Oliver Stone (
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TRIBUTE TO A PRESIDENT


NA PRMEIRA PESSOA

Um auto retrato surpreendentemente sincero do Presidente da Rússia, Vladimir Putin

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Prefácio

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