GIULIETTO CHIESA

WWIII

 

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What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

 

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

 

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent. It is evident that War Clouds are gathering. The signs are everywhere, with media coverage and open talk of war in many countries. The RAND Corporation have for years been preparing military scenarios for World War III, and NATO is reported to be currently doing so. Vast movements of NATO troops and equipment are either in preparation or process to surround Russia. The US is surrounding China with military bases including the world's largest in Guam. Both China and Russia are surrounded with nearly 400 US biological weapons labs. Iran is entirely vulnerable from the American military build-up in the Middle East.

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FREE JULIAN ASSANGE

Monday, July 20, 2020

IT -- Manlio Dinucci -- L’arte della guerra -- Parlamento «coeso» sulle missioni neocoloniali

EUTM Mali - Capacity4Dev
L’arte della guerra
Parlamento «coeso» sulle missioni neocoloniali
Manlio Dinucci



Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) ha espresso grande soddisfazione per la votazione «coesa» del parlamento sulle missioni internazionali. Salvo qualche dissenso sul sostegno alla Guardia costiera di Tripoli, maggioranza e opposizione hanno approvato in modo compatto, con nessun voto contrario e pochi astenuti, 40 missioni militari italiane in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia.
Sono state prorogate le principali «missioni di pace» in corso da decenni sulla scia delle guerre Usa/Nato (cui ha partecipato l’Italia) nei Balcani, in Afghanistan e in Libia, e di quella israeliana in Libano facente parte della stessa strategia.
A queste ne sono state aggiunte alcune nuove: l’Operazione militare dell’Unione europea nel Mediterraneo, formalmente per «prevenire il traffico di armi in Libia»; la Missione dell’Unione europea di «appoggio all’apparato di sicurezza in Iraq»; la Missione Nato di potenziamento del sostegno a paesi situati sul Fianco Sud dell’Alleanza.
Viene accresciuto fortemente l’impegno militare italiano nell’Africa subsahariana. Forze speciali italiane partecipano alla Task Force Takuba, schierata in Mali sotto comando francese. Essa opera anche in Niger, Ciad e Burkina Faso, nell’ambito dell’operazione Barkhane in cui sono impegnati 4.500 militari francesi, con blindati e bombardieri, ufficialmente solo contro le milizie jihadiste.
In Mali l’Italia partecipa anche alla Missione dell’Unione Europea Eutm, che fornisce addestramento militare e «consulenza» alle forze armate di questo e altri paesi limitrofi. In Niger l’Italia ha una propria missione bilaterale di supporto alle forze armate e, allo stesso tempo, partecipa alla missione dell’Unione europea Eucap Sahel Niger, in un’area geografica che comprende anche Nigeria, Mali, Mauritania, Chad, Burkina Faso e Benin.
Il Parlamento italiano ha inoltre approvato l’impiego di «un dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea». Scopo dichiarato è «tutelare in quest’area gli interessi strategici nazionali (leggi quelli dell’Eni), supportando il naviglio mercantile nazionale in transito».
Non a caso le aree africane, in cui si concentrano le «missioni di pace», sono le più ricche di materie prime strategiche – petrolio, gas naturale, uranio, coltan, oro, diamanti, manganese, fosfati e altre – sfruttate da multinazionali statunitensi ed europee. Il loro oligopolio è però ora messo a rischio dalla crescente presenza economica cinese.
Non riuscendo a contrastarla solo con mezzi economici, e vedendo allo stesso tempo diminuire la propria influenza all’interno dei paesi africani, gli Stati uniti e le potenze europee ricorrono alla vecchia ma ancora efficace strategia coloniale: garantire i propri interessi economici con mezzi militari, compreso il sostegno a élite locali che basano il loro potere sulle forze armate.
Il contrasto alle milizie jihadiste, motivazione ufficiale di operazioni come quella della Task Force Takuba, è la cortina fumogena dietro cui si nascondono i veri scopi strategici.
Il Governo italiano dichiara che le missioni internazionali servono a «garantire la pace e la sicurezza di queste zone, per la protezione e la tutela delle popolazioni». In realtà gli interventi militari espongono le popolazioni a ulteriori rischi e, rafforzando i meccanismi di sfruttamento, aggravano il loro impoverimento, con un conseguente aumento dei flussi migratori verso l’Europa.
Per mantenere migliaia di uomini e mezzi impegnati nelle missioni militari, l’Italia spende direttamente in un anno oltre un miliardo di euro, forniti (con denaro pubblico) non solo dal ministero della Difesa, ma anche da quelli dell’Interno, dell’Economia e Finanze, e dalla Presidenza del Consiglio.
Tale somma è però solo la punta dell’iceberg della crescente spesa militare (oltre 25 miliardi l’anno), dovuta all’adeguamento delle intere forze armate a tale strategia. Approvata dal Parlamento con unanime consenso bipartisan.
Manlio Dinucci

il manifesto, 21 luglio 2020

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Manifestações

2007 Speech

UKRAINE ON FIRE

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, na manhã do dia 24 de Fevereiro de 2022

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, Tradução em português




Presidente da Rússia, Vladimir Putin: Cidadãos da Rússia, Amigos,

Considero ser necessário falar hoje, de novo, sobre os trágicos acontecimentos em Donbass e sobre os aspectos mais importantes de garantir a segurança da Rússia.

Começarei com o que disse no meu discurso de 21 de Fevereiro de 2022. Falei sobre as nossas maiores responsabilidades e preocupações e sobre as ameaças fundamentais que os irresponsáveis políticos ocidentais criaram à Rússia de forma continuada, com rudeza e sem cerimónias, de ano para ano. Refiro-me à expansão da NATO para Leste, que está a aproximar cada vez mais as suas infraestruturas militares da fronteira russa.

É um facto que, durante os últimos 30 anos, temos tentado pacientemente chegar a um acordo com os principais países NATO, relativamente aos princípios de uma segurança igual e indivisível, na Europa. Em resposta às nossas propostas, enfrentámos invariavelmente, ou engano cínico e mentiras, ou tentativas de pressão e de chantagem, enquanto a aliança do Atlântico Norte continuou a expandir-se, apesar dos nossos protestos e preocupações. A sua máquina militar está em movimento e, como disse, aproxima-se da nossa fronteira.

Porque é que isto está a acontecer? De onde veio esta forma insolente de falar que atinge o máximo do seu excepcionalismo, infalibilidade e permissividade? Qual é a explicação para esta atitude de desprezo e desdém pelos nossos interesses e exigências absolutamente legítimas?

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ARRIVING IN CHINA

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Before the Presidential Address to the Federal Assembly.



The President of Russia delivered
the Address to the Federal Assembly. The ceremony took
place at the Manezh Central Exhibition Hall.


January
15, 2020


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President of Russia Vladimir Putin:

Address to the Nation

Address to the Nation.

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PT -- VLADIMIR PUTIN na Sessão plenária do Fórum Económico Oriental

Excertos da transcrição da sessão plenária do Fórum Económico Oriental

THE PUTIN INTERVIEWS


The Putin Interviews
by Oliver Stone (
FULL VIDEOS) EN/RU/SP/FR/IT/CH


http://tributetoapresident.blogspot.com/2018/07/the-putin-interviews-by-oliver-stone.html




TRIBUTE TO A PRESIDENT


NA PRMEIRA PESSOA

Um auto retrato surpreendentemente sincero do Presidente da Rússia, Vladimir Putin

CONTEÚDO

Prefácio

Personagens Principais em 'Na Primeira Pessoa'

Parte Um: O Filho

Parte Dois: O Estudante

Parte Três: O Estudante Universitário

Parte Quatro: O Jovem especialista

Parte Cinco: O Espia

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