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What part will your country play in World War III?

By Larry Romanoff

The true origins of the two World Wars have been deleted from all our history books and replaced with mythology. Neither War was started (or desired) by Germany, but both at the instigation of a group of European Zionist Jews with the stated intent of the total destruction of Germany. The documentation is overwhelming and the evidence undeniable. (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11)

That history is being repeated today in a mass grooming of the Western world’s people (especially Americans) in preparation for World War IIIwhich I believe is now imminent

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Monday, April 2, 2018

IT -- Manlio Dinucci -- L’arte della guerra -- UE, Area Schengen per le forze NATO


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L’arte della guerra

UE, Area Schengen per le forze NATO

Manlio Dinucci




La Commissione europea ha presentato il 28 marzo il Piano d’azione sulla mobilità militare. «Facilitando la mobilità militare all’interno della UE – spiega la rappresentante esteri dell’Unione, Federica Mogherini – possiamo reagire più efficacemente quando sorgono le sfide». Anche se non lo dice, è  evidente il riferimento alla «aggressione russa». Il Piano d’azione è stato deciso in realtà non dalla UE, ma dal Pentagono e dalla NATO.

Nel 2015, il generale Ben Hodges, Comandante delle Forze Terrestri USA in Europa (U.S. Army Europe), ha richiesto l’istituzione di «un’Area Schengen militare» così che le forze USA, per fronteggiare «l’aggressione russa»,  possano muoversi con la massima rapidità da un paese europeo all’altro, senza essere rallentate da regolamenti nazionali e procedure doganali.

Tale richiesta è stata fatta propria dalla NATO: il Consiglio Nord Atlantico, riunitosi l’8 novembre 2017 a livello di ministri della Difesa, ha chiesto ufficialmente all’Unione Europea di «applicare legislazioni nazionali che facilitino il passaggio di forze militari attraverso le frontiere» e, allo stesso tempo, di «migliorare le infrastrutture civili così che siano adattate alle esigenze militari». Il 15 febbraio 2018, il Consiglio Nord Atlantico a livello di ministri della Difesa ha annunciato la costituzione di un nuovo Comando Logistico NATO per «migliorare il movimento in Europa di truppe ed equipaggiamenti essenziali alla difesa». Poco più di un mese dopo, l’Unione europea ha presentato il Piano d’azione sulla mobilità militare, che risponde esattamente ai requisiti stabiliti dal Pentagono e dalla NATO.

Esso prevede di «semplificare le formalità doganali per le operazioni militari e il trasporto di merci pericolose di tipo militare». Si prepara così «l’Area Schengen militare», con la differenza che a circolare liberamente non sono persone ma carrarmati. Movimentare carrarmati e altri mezzi militari su strada e per ferrovia non è però lo stessa cosa che farvi circolare normali autoveicoli e treni. Si devono perciò rimuovere «le esistenti barriere alla mobilità militare», modificando «le infrastrutture non adatte al peso o alle dimensioni dei mezzi militari, in particolare ponti e ferrovie con insufficiente capacità di carico». Ad esempio, se un ponte non è in grado di reggere il peso di una colonna di carrarmati, dovrà essere rafforzato o ricostruito.

La Commissione europea «individuerà le parti della rete trans-europea dei trasporti adatte al trasporto militare, stabilendo le necessarie modifiche». Esse dovranno essere effettuate lungo decine di migliaia di chilometri della rete stradale e ferroviaria. Ciò richiederà una enorme spesa a carico dei paesi membri, con un «possibile contributo finanziario Ue per tali opere».

Saremo comunque sempre noi cittadini europei a pagare queste «grandi opere», inutili per usi civili, con conseguenti tagli alle spese sociali e agli investimenti in opere di pubblica utilità. In Italia, dove scarseggiano i fondi per la ricostruzione delle zone terremotate, si dovranno spendere miliardi di euro per ricostruire infrastrutture adatte alla mobilità militare.


I 27 paesi della Ue, 21 dei quali appartengono alla NATO, vengono ora chiamati ad esaminare il Piano. L’Italia avrebbe quindi la possibilità di respingerlo. Questo però significherebbe, per il prossimo governo, opporsi non solo alla UE ma alla NATO sotto comando USA, cominciando a sganciarsi dalla strategia che, con l’invenzione della minaccia russa, prepara la guerra, questa sì vera, contro la Russia. Sarebbe una decisione politica fondamentale per il nostro paese ma, data la sudditanza agli USA, resta nel regno della fantapolitica.


Il manifesto, 3 aprile 2018

NO WAR NO NATO



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2007 Speech

UKRAINE ON FIRE

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, na manhã do dia 24 de Fevereiro de 2022

Discurso do Presidente da Rússia, Vladimir Putin, Tradução em português




Presidente da Rússia, Vladimir Putin: Cidadãos da Rússia, Amigos,

Considero ser necessário falar hoje, de novo, sobre os trágicos acontecimentos em Donbass e sobre os aspectos mais importantes de garantir a segurança da Rússia.

Começarei com o que disse no meu discurso de 21 de Fevereiro de 2022. Falei sobre as nossas maiores responsabilidades e preocupações e sobre as ameaças fundamentais que os irresponsáveis políticos ocidentais criaram à Rússia de forma continuada, com rudeza e sem cerimónias, de ano para ano. Refiro-me à expansão da NATO para Leste, que está a aproximar cada vez mais as suas infraestruturas militares da fronteira russa.

É um facto que, durante os últimos 30 anos, temos tentado pacientemente chegar a um acordo com os principais países NATO, relativamente aos princípios de uma segurança igual e indivisível, na Europa. Em resposta às nossas propostas, enfrentámos invariavelmente, ou engano cínico e mentiras, ou tentativas de pressão e de chantagem, enquanto a aliança do Atlântico Norte continuou a expandir-se, apesar dos nossos protestos e preocupações. A sua máquina militar está em movimento e, como disse, aproxima-se da nossa fronteira.

Porque é que isto está a acontecer? De onde veio esta forma insolente de falar que atinge o máximo do seu excepcionalismo, infalibilidade e permissividade? Qual é a explicação para esta atitude de desprezo e desdém pelos nossos interesses e exigências absolutamente legítimas?

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Before the Presidential Address to the Federal Assembly.



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the Address to the Federal Assembly. The ceremony took
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January
15, 2020


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President of Russia Vladimir Putin:

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PT -- VLADIMIR PUTIN na Sessão plenária do Fórum Económico Oriental

Excertos da transcrição da sessão plenária do Fórum Económico Oriental

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NA PRMEIRA PESSOA

Um auto retrato surpreendentemente sincero do Presidente da Rússia, Vladimir Putin

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